La comunità FB Triveneto per quest’anno 2017-2018 ha pensato di lavorare sulla competenza coniugata, però, all’interno di quel carisma che ci contraddistingue come foulard bianchi. La nostra è una ricerca o, forse possiamo dire, un voler fare discernimento sulle nostre reali conoscenze con l’approccio verso la disabilità,

Saper fare per essere utili.

Tutto questo attraverso l’aiuto di persone o occasioni dove sperimentare, imparare le conoscenze di cui ci sentiamo deficitari. Abbiamo iniziato con la visione di un docu-film fatto in una cooperativa terapeutica per malati psichici di un nostro membro della comunità.

Voglio ora farvi partecipi di quello che è stato il lancio dell’attività al nostro primo incontro del 12 novembre.

Buona strada e buon anno di lavoro a tutte le comunità FB!

 “Un ambiente brutto genera brutte disposizioni, mentre una più piena percezione della bellezza e della sua espressione si traduce in una vita più soleggiata, e più felice per tutti. Ancor più, essa innalza i pensieri a ideali più elevati, al di sopra delle sordide attenzioni delle piccole preoccupazioni di ogni giorno, e avvicina l’uomo a Dio.” B.P.

In uno degli ultimi numeri di “proposta educativa”, che potete anche vedere sul sito dell’AGESCI, si parla di bellezza del creato e, conseguentemente, delle persone. Riconoscere il 5% di buono è il primo passo verso quel 95% che buono e bello non è, ma che deve aprirsi alla possibilità di esserlo. Vorrei tentare di fare assieme a voi questa analisi di ricerca del bello delle cose, delle persone. Questo legame che deve poter esistere e che un ambiente bello crea persone belle, anche dove la malattia e la sofferenza rende difficile questa visibilità.

Una persona toccata dal dolore fisico o psichico, difficilmente si sente bella, ma se in questo stato di sofferenza entra la vicinanza, la compassione del soffrire assieme, l’amore vero e gratuito, penso siate d’accordo con me che questa persona si trasforma.

Sa di essere bella, si sente bella.

Come pattuglia abbiamo ragionato su quali competenze abbiamo noi per poter essere almeno in grado di fare un primo passo verso questa trasformazione dei nostri fratelli che incontriamo a Lourdes e non solo. Fa parte del nostro DNA di scout, di convertire le nostre conoscenze alle emergenze che ci si pongono davanti, sappiamo improvvisare anche bene.

Pensiamo che però sia il caso di passare dalla buona volontà con l’improvvisazione, a una conoscenza più specifica agli atteggiamenti, alle attenzioni o altro per far sentire quella persona amata almeno in quel momento.

Non serve essere dei professionisti o psicologi, il nostro essere scout ci dona una sensibilità particolare, fortunatamente. Con questo stupendo film, che Giancarlo vi presenterà tra un po’, vorrei che tutti ci interrogassimo su quali conoscenze o esperienze, come quali incontri vorrei fare con persone per essere più efficace nell’amore verso i fratelli che incontro e farli sentire belli.

Maurizio Ferraro
Responsabile Regionale Foulard Bianchi Triveneto

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