Quando mi si chiede di parlare del servizio al prossimo mi si riempie il cuore di gioia perché condividere le mie passioni, emozioni e difficoltà con le persone non capita tutti i giorni.

Ogni cristiano ha un traguardo ben preciso, che consiste nel seguire gli insegnamenti di nostro Signore Gesù Cristo.
La strada da percorrere per arrivare a questo traguardo sarà tortuosa, ma se noi dedicassimo un po’ del nostro tempo giornaliero al prossimo, accogliendolo nella nostra vita come nostro simile, togliendo tutte le etichette che ci catalogano in una società consumistica e senza cuore, capiremmo molto di più del motivo della nostra permanenza sulla terra.

Purtroppo la vita dei nostri giorni, con i suoi inderogabili impegni di lavoro e di famiglia, non sempre ci consente di agire come vorremmo, o forse, come è meglio dire, stiamo diventando una popolazione egoista che non conosce più il sentimento della gioia e dell’amore.

Dieci anni fa mi avvicinai al mondo del volontariato, tramite la mia comunità scout. Decidemmo insieme di fare un campo di servizio per il prossimo e di seguire le orme del nostro capo clan amante del servizio. Da lui ci fu proposta Lourdes.

Vi assicuro la prima volta che sentii questa parola, nel mio corpo passarono i brividi. Avevo paura, pensavo di non essere all’altezza di aiutare gli altri, pensavo che sarebbe stato solo un viaggio di preghiera e che io non ero giusta in quel posto.

La data della partenza arrivò presto  e così, in un battito di ciglia, mi ritrovai su quei binari, che adesso dico, mi conducono a casa, perché lì ho trovato una seconda casa e un gruppo di volontari divenuti presto amici che rappresentano un punto fermo del mio percorso.

Foulard Bianchi Abruzzo-binari

Non mi vergogno a dirlo, ritrovai anche l’amore per Maria e per la nostra fede.

Molto velocemente e con molta fatica perché servirebbero giorni e giorni per dire tutto, cerco di raccontarvi il pellegrinaggio: il nostro compito di volontari, rappresentati da dame, barellieri e scout inizia dal treno bianco che trasporta i malati ed i pellegrini; si sviluppa, una volta arrivati, con il compito di accompagnare gli ammalati alle varie funzioni e di assisterli, con turni ben organizzati, negli alloggi, che noi chiamiamo ospedali, ma essendo un viaggio quasi magico non ha una fine, perché tornati da Lourdes, senti subito il bisogno di partire di nuovo e la cosa che viene spontanea è portare nella propria quotidianità l’amore di quei giorni.

Durante il viaggio, la sofferenza gioca un ruolo determinante, seppur nascosta dall’umano pudore di chi soffre e non vuole far portare la sua croce agli altri.
Le etichette che separano e distinguono i singoli individui nella vita ordinaria, cessano di esistere: direttori di azienda, professionisti, operai, studenti e disoccupati perdono il loro ruolo professionali, per assumere quello di assistente o di assistito; diventa un rapporto comunitario dove, dare e ricevere, non hanno più significato perché, la sostanza di scambio, è soltanto amore vero, sincero e disinteressato.

Tutti mi chiedevano: sarai in grado di vedere tutto quel dolore? Sarai forte? Sarai…

Foulard Bianchi Abruzzo dare ricevere mani

Photo Erika Gambino

Beh, vi dico io non sono stata forte ho pianto quasi ogni giorno, lì, sotto la Grotta, sotto i piedi della Mamma Celeste e ho chiesto a lei di aiutarci e sono sicura che lo farà.

Ogni volta che torno in quel luogo è una emozione grandissima. È vero, c’è sofferenza, ma non di più di come la vediamo tutti i giorni, perché a Lourdes c’è la speranza e la si legge negli occhi ognuno di noi, volontari e non. Lì siamo tutti uniti sotto lo stesso cielo stellato. Ognuno stringe la mano del proprio vicino e si diventa una cosa sola, senza essere classificati come volontari o disabili. Tutti allo stesso livello con il sorriso sulle labbra, perché ognuno di noi sa che siamo stati ascoltati da Maria che ci porta nelle sue preghiere, come noi facciamo con Lei.

Foulard Bianchi Abruzzo grotta-notte-lunga

Si vivono emozioni fortissime lì, e poi, una volta che sei da sola, nei tuoi giorni, nella tua stanza, nel tuo essere… tutto tace, ma solo apparentemente perché il nostro cuore sarà cambiato per sempre.

Una canzone dice:

In controluce nel tramonto, con il carico di sogni del ritorno,

che cos’è che ci ha portati è difficile spiegare

mai nessuno torna a casa uguale a prima di partire

Foulard Bianchi Abruzzo santuario tramonto

Il servizio ti rimane dentro, il loro sorriso diventa il tuo sorriso, le tue gambe diventano motore di sogni e desideri, perché anche loro hanno i propri sogni e tu farai di tutto per realizzarli, ma non perché ti senti in dovere per compassione, ma perché lo faresti con un tuo amico e ti accorgerai che ogni persona sarà diventata amica.

Ora capisco S. Francesco che ammoniva: “È solo dando che si riceve“.

Come vorrei gridarlo a chi è solo nel suo egoismo e nei suoi rancori e limita la sua esistenza nel grigio riscontro della sua vita quotidiana. Ricordo l parole di un sacerdote durante un’omelia: “Come potete trovare la pace, se non la date per primi?“.

Oggi la pace si cerca nel tranquillante, ma è una pace da struzzi dalla mente intorpidita.

Tiriamo fuori la testa dalla sabbia e facciamo un bell’esame della nostra vita. Scopriremo che la causa di molti dei nostri problemi siamo proprio noi stessi.

Io spero di non avervi annoiato, le cose che volevo dirvi sono davvero tante e difficile e soprattutto, descrivere emozioni così forti, non è facile, ma vi dico provate il servizio che ve ne innamorerete sicuramente.

Vi lascio con una frase che a me piace molto e che è il riassunto di tutte le mie parole: “Servo di chi m’è serva”.

Buona strada a tutti e buon servizio!
Letizia
Responsabile regionale Comunità Foulard bianchi Abruzzo