di Silvana Tosini
Foto di MariaGrazia Barone e Silvia Mazzanti

Venerdì 18 settembre 2020

È già l’imbrunire quando Maurizio ed io arriviamo sulla piazza del Santuario di Loreto.

Il crepuscolo inizia a confondere i colori del Palazzo Apostolico e dell’Illirico.

Solo la facciata del Santuario continua a rifulgere in tutto il suo chiarore.

Sappiamo che la Santa Casa è lì, pronta ad accoglierci come sempre; il desiderio di entrare per un primo saluto è forte, ma si sta facendo tardi e noi difficilmente riusciamo ad essere signori del nostro tempo.

All’ingresso dell’Illirico ci attendono gli amici delle Marche: sorridono, ci ascoltano, ci fanno sentire attesi.

Consegniamo i nostri tesori: il quadro dipinto da Anna Vettori da donare a Monsignor Fabio Dal Cin, il “Pidocchietto” che Luigi della Comunità dell’Emilia Romagna ci ha affidato lungo la strada e la succulenta scatola dei prodotti tipici della Lombardia.

Ora possiamo sistemarci nella spaziosa camera che ci è stata assegnata e attendere di fare il primo passo di questo pellegrinaggio: “Sulla strada al passo dell’ultimo”.

Foto MariaGrazia Barone

Foto MariaGrazia Barone

Poco prima delle ore 21:00 la piazza inizia ad animarsi di Foulard bianchi. Le mascherine che coprono la metà del nostro viso non impediscono di far trasparire la gioia dell’incontro tra vecchi amici.

Il desiderio degli abbracci è tenuto a freno dalle regole di contrasto alla Pandemia da Covid 19 che il mondo intero sta vivendo. Si trovano altre vie: il tocco dei gomiti, le braccia che si aprono a più non posso, gli occhi che esprimono emozioni, le voci festose, qualche lacrima per chi purtroppo non c’è più…

L’interno del Santuario è pronto per il Santo Rosario. Fra Janvier ci ricorda tutta la forza di questa preghiera che proprio tra le mura di quella Santa Casa, tramite l’arcangelo Gabriele, ha avuto il suo incipit: “Ave o Maria, piena di grazia…”

Le comunità del Veneto, del Piemonte e della Puglia si alternano al microfono e ci guidano a far scorrere tra le dita i grani delle nostre corone mentre meditiamo i misteri dolorosi.

Questo primo tratto di strada termina qui, con il riposo della notte, in attesa di ritrovarsi domattina per continuare a camminare insieme.

Foto MariaGrazia Barone

Foto MariaGrazia Barone

Sabato 19 settembre 2020

Iniziano le attività

“Come riusciamo noi ad essere Chiesa? Come possiamo costruire la Chiesa con le nostre fragilità, incapacità, incompetenze? Dobbiamo chiedere a Maria una nostra identità precisa del nostro essere figli dell’unico Padre, fratelli in Cristo per essere novità nel mondo, nella Chiesa e con la Chiesa”.

Foto Silvia Mazzanti

È chiaro ed incisivo come sempre don Maurizio Stefanutti che, nella sala Giovanni XXIII, apre la giornata con un momento di riflessione e di preghiera.

Ora la platea è aumentata, altre comunità sono arrivate da tante regioni. Siamo in 67.

In molti sono rimasti a casa, per tanti motivi diversi, eppure li sentiamo lì con noi e non mancheremo di farli compartecipi di tutta l’esperienza: con il racconto, con le immagini, con i social…

Foto MariaGrazia Barone e Silvia Mazzanti

Formazione e servizio

Alle 9:30 si parte!

Due sono le strade: la formazione e il servizio. Nessuna delle due sarà persa: ci si divide in due gruppi, poi si ruota.

Foto Silvia Mazzanti

Lanfranco Gioia presenta il progetto: Scout in Loreto. Meglio di un tour operator accompagna il gruppo nella visita della Casa Scout Foulard Bianchi che il vescovo Monsignor Fabio Dal Cin ha gentilmente concesso per farne un  luogo di accoglienza per tutti gli scout.

“Ecco la sala con la bandiera, il registro delle presenze e due teche con le foto delle esperienze di strada, di fede e di servizio a Lourdes e a Loreto.” –  illustra Lanfranco – “ Queste sono le camere con sedici posti letto, ed ecco la cucina con le tre nuove potenti piastre ad induzione”.

Ci guardiamo intorno compiaciuti; restiamo perplessi solo davanti al lavandino, decisamente troppo piccolo per farci entrare una pentola adatta alla pasta di un gruppo scout. “Rimedieremo presto, se tutti ci daremo una mano!”- conclude Lanfranco.

Foto MariaGrazia Barone e Silvia Mazzanti

Scendiamo le scale e ci sediamo, rigorosamente in cerchio, all’ombra del suggestivo porticato bramantesco.

Foto MariaGrazia Barone

Lanfranco ci spiega con tutto il vigore della sua fede le numerose affinità tra Lourdes e Loreto: due ragazze, Maria e Bernadette; l’unico locale della casa di Nazareth come unico è quello del Cachot; la quotidianità che viene sconvolta dalla chiamata ad un sì al servizio; la roccia della Santa Casa e la roccia della grotta di Massabielle; la parola “Grazia” rivolta dall’angelo a Maria e da Maria a Bernadette; l’incontro tra il cielo e la terra in entrambi i luoghi.

Perché i foulard bianchi a Loreto?”- ci chiede Lanfranco – “ Per accogliere tutti, senza distinzione, per continuare a creare incontri tra il cielo e la terra. Per testimoniare Lourdes.  Per mantenere fede alla nostra promessa: servire i malati e i giovani a Lourdes e ovunque, nello spirito dell’Hospitalité Notre Dame de Lourdes ”.

Ne scaturisce un fervido confronto: domande, considerazioni, chiarimenti.

Ok, ci stiamo! Parleremo alle nostre comunità, ai clan e a tutti gli scout per offrire questa eccezionale opportunità da vivere a Loreto.

Foto MariaGrazia Barone e Silvia Mazzanti

Al suono delle campane ecco il cambio, ora è il tempo del servizio. I Foulard bianchi non si tirano indietro.

Si lavano i pavimenti, si sanificano le panche e i confessionali, si spolvera, si scopa e si sale persino ai piani alti, vicino al cielo, sulle rocchette, dove i piccioni lasciano in abbondanza le loro deiezioni.

Foto MariaGrazia Barone

Foto MariaGrazia Barone e Silvia Mazzanti

La liturgia penitenziale

Alle 14:30 ci ritroviamo tutti per la liturgia penitenziale. Con l’aiuto delle regioni Lazio, Campania ed Emilia Romagna ci prepariamo al Sacramento della Riconciliazione. Vengono portati all’altare alcuni i simboli: un lenzuolo bianco, un’anfora ed una lanterna accesa.

È un momento di profondo silenzio che ci aiuta a scrutare dentro noi stessi, fino in fondo. Tra poco ci incontreremo con Dio e la sua misericordia. Inutile mentire o far finta di niente. Chi ci conosce meglio di colui che ci ha creato?

Sotto i portici del Bramante i frati, in nome di Dio, attendono nei confessionali di ridare nuovamente la pace al cuore, la gioia di sentirsi perdonati e la forza di perdonare a nostra volta.

Questo è anche il momento solenne del nostro esserci ritrovati a Loreto: il Giubileo che ci dà la grazia di volare alto con il nostro spirito.

Foto MariaGrazia Barone

Foto MariaGrazia Barone e Silvia Mazzanti

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il passaggio dalla porta santa e nella santa casa

Insieme oltrepassiamo la Porta Santa meditando le parole di Monsignor Dal Cin:

“Viviamo il Giubileo per rivolgerci al Signore, per  rinnovare la nostra fiducia in Lui e lasciarci da Lui portare in alto; per vivere la vita nel soffio dello Spirito, riscattandoci da quelle realtà che possono appesantirla o addirittura schiacciarla e imprigionarla”.

Un’altra soglia ci attende per essere oltrepassata, quella della Santa Casa.

Silenzio, commozione, preghiera, confidenza.
Tra quelle mura si percepisce la delicata presenza di Maria che ci accoglie e ci ascolta.

Foto MariaGrazia Barone

Foto MariaGrazia Barone e Silvia Mazzanti

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La conferenza di Alessandro De Franciscis

Foto MariaGrazia Barone

Alle ore 17:00 tutti all’Auditorium Giovanni Paolo II per la conferenza a cura del dottor Alessandro De Franciscis, Presidente dell’Ufficio Medico di Lourdes.

L’eminente medico ci espone, con dovizia di dettagli,  l’intricato processo che si svolge prima di dichiarare “miracolo” un evento di guarigione inspiegabile avvenuto a Lourdes.

Ci mostra fotografie e video, ci elenca nomi e dati. Tutto è scientificamente documentato. Il dottor De Franciscis non è solo un erudito e coinvolgente oratore; è un testimone della fede  in colui che ha creato l’uomo libero, unico e meritevole di dignità.

Nelle sue parole troviamo la conferma del nostro credo in Maria che a Lourdes risveglia la nostalgia della Grazia profondendola a piene mani.

Mi colpisce una risposta che il dottor De Franciscis rilascia ad una domanda di Lorena Bianchetti durante la trasmissione televisiva della RAI: A sua Immagine.

“Perché Maria non concede un miracolo per cui molti crederebbero. Per esempio far ricrescere un arto?” chiede la giornalista.

“Dopo un miracolo del genere saremmo obbligati a credere”, risponde con solerzia il professore, “ma Dio rispetta la libertà dell’uomo fino in fondo, anche nel credere in Lui”.

Gli scrosci degli applausi riempiono l’auditorium e il dibattito si fa vivace e interessante. Un grazie di cuore per la preziosa opportunità di questo incontro.

Accanto al cuore si trova anche lo stomaco! Nutrito uno, bisogna provvedere anche all’altro.

Foto MariaGrazia Barone e Silvia Mazzanti

La cena regionale

L’appuntamento con la cena regionale è sempre un gran piacere per gli occhi e soprattutto per il palato.

Sui tavoli del refettorio sono esposti in bella vista il salame ed il pecorino delle Marche; le melanzane sottolio, il caciocavallo e le saporite salsicce calabresi; l’inimitabile mozzarella campana. Dalla Lombardia l’originale raspa lodigiana in coppia con pane e gorgonzola; non manca il tocco dolce delle Offelle di Parona ricoperte di zucchero a velo. Che dire del gustoso panino con la porchetta che gli amici del Lazio hanno servito con un profumato rosso dei Castelli romani?

W l’Italia nel suo tripudio di sapori, insieme facciamo festa!

Foto MariaGrazie Barone e Silvia Mazzanti

il rosario

Foto MariaGrazia Barone

Poco più tardi un meteo affidabile e mite ci permette di pregare il Santo Rosario della sera sul piazzale antistante la basilica.

Le decine in varie lingue vengono proclamate con tanta fede e devozione. I nostri sguardi accompagnano il ritmo delle Ave Maria passando dalla statua della Vergine al fuoco che nel braciere arde per far salire al cielo le nostre suppliche.

Biglietti diventati scrigni colmi di dolore, di ringraziamenti, di speranza e di fiducia in colei alla quale Gesù non riesce a dire di no.

Monsignor Dal Cin prega insieme a noi.

Al termine del rosario ci dà il suo caloroso e sincero benvenuto. Ci ringrazia per lo spirito di servizio che si concretizza anche a Loreto ed auspica come costante la nostra presenza. Ci chiede di sentire Loreto come la casa di tutti gli scout e noi non abbiamo dubbi sulla sua sincera dimostrazione di stima e di affetto nei nostri confronti.

Foto MariaGrazie Barone e Silvia Mazzanti

Domenica 20 settembre 2020

Ci svegliamo consapevoli che quello sarà il giorno della discesa dal nostro “Tabor lauretano”.

Monsignor  DAL CIN

Alle 9:00 abbiamo un appuntamento con un amico. Monsignor Dal Cin ci incontra nella sala Giovanni XXIII.

Ci parla della Grazia come bellezza, come qualità di una persona, come evento fondante della liberazione da qualcosa che ci opprime. Sono tante le riflessioni che ci sorprendono, ci consolidano nella fede e ci invitano a volare sempre più in alto.

Foto MariaGrazia Barone

“Il peccato invecchia e sclerotizza il nostro cuore”, afferma il vescovo, “Dio sa fare cose straordinarie con il materiale scadente che siamo noi. La Grazia è Cristo in noi che siamo in questo modo per grazia di Dio. Il Padre ha un progetto per ciascuno.”

Che bello sentirsi dire che non dobbiamo essere e fotocopie di nessuno, ma renderci conto che siamo degli “originali” divinizzati attraverso i sacramenti.

“La Santa Casa è testimone della ferialità di Maria che è madre della Grazia perché è madre di Cristo” conclude Monsignor Dal Cin.

Come segno della nostra gratitudine lasciamo a Sua Eccellenza l’opera di Anna Vettori che nel suo quadro ha dipinto alcuni simboli dei Foulard Bianchi.

Il tempo di un ultimo grazie, di un saluto, di una foto e quell’ora di intensa formazione lascia il posto al tangibile incontro con Cristo che si fa pane spezzato nell’Eucarestia.

Foto MariaGrazia Baronee Silvia Mazzanti

LA SANTA MESSA

Foto MariaGrazia Baronee

Le regole di contrasto al Covid 19 sono ben esplicitate anche in basilica. I posti a sedere sono limitati e contrassegnati, le mascherine fanno da barriera alle nostre voci, ma il canto di tutta l’assemblea pervade subito le tre ampie navate.

I Foulard bianchi occupano i sedili riservati al coro. Le uniformi azzurre, grigie o verdi che siano lasciano il posto all’unica comunità che ha senso: quella che accoglie, condivide e sostiene.

L’omelia del rettore sembra una lezione di economia: la paga, le ore di lavoro dei vignaioli, il contratto, gli spiccioli della vedova, i conti….

Padre Franco Carollo conclude dicendo che il nostro è un Dio che ama in perdita e che mette l’uomo prima del mercato. Dio dona in abbondanza e trasgredisce le regole di una sterile economia per soli ricchi.

Il termine della Santa Messa segna anche la conclusione del nostro incontro.

Foto Silvia Mazzanti

CERCHIO DI CHIUSURA

Foto Silvia Mazzanti

Il ritrovo per tutti è sul piazzale. La foto di rito davanti alla fontana Maggiore prima con la mascherina, poi senza. Il saluto del nostro responsabile nazionale Alessandro De Mattia, la benedizione di don Maurizio, il nostro grazie a tutta la pattuglia nazionale e ai responsabili regionali che hanno organizzato e gestito così bene l’evento.

Infine, l’ultimo gesto, il grande voga che rompe il cerchio. Il grido irrompe nella piazza. Tutti ci guardano, bene! Lasciamo che guardino con attenzione, fino in fondo, fino ad arrivare a vedere la luce che si è accesa in tutti noi grazie a questo pellegrinaggio, dentro alla semplice casa di una donna chiamata Maria, madre di tutti noi.

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