Messaggio dell’ Incaricato Nazionale Marco Martinengo ai Foulard Bianchi

Pellegrinaggio – XXVI Assemblea Nazionale
Loreto 06 Aprile 2014

Perché, dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore (Mt. 6,21)

Carissime Sorelle e Fratelli F.B.,
vorrei iniziare con Voi questo cammino, Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo Amen;
Ave Maria…

La Santa Vergine a Massabielle ha chiesto la grazia di andare in quel Luogo per quindici giorni; proporzionatamente, io vi chiedo cortesemente l’attenzione per dieci/quindici minuti al massimo. Può darsi che quello che vi sto per dire, non sia da Voi condiviso, magari neppure da chi mi ha eletto, ma vi chiedo cortesemente, di pensarci un pochino, prima di arrivare alle Vostre conclusioni ed al Vostro giudizio.
Veniamo al dunque…

Io, mi sono chiesto, come posso essere all’altezza di questo Incarico? Questo è il posto di Luciano Ferraris, e di tanti altri che vedo nella mia mente e ho nel cuore e non cito per non fare torto a nessuno. Come posso dire “SI”, dare la mia disponibilità ad una cosa così grande; io so chi sono, conosco il mio limite, il mio peccato, mi chiedo cosa direbbe Gesù;

1Cor 1,27
Ma quello che è stolto per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i sapienti; quello che è debole per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti

Mi chiedo allora, abbiamo bisogno di segni? La risposta è sì…
Facciamo però molta attenzione: ricordate la richiesta fatta dal Parroco Peyramale?
“Bernadette, chiedi alla Signora di far fiorire il roseto selvatico della Grotta, sarebbe un bel segno, in pieno febbraio”…. Il roseto selvatico non fiorì…. Non fiorì perché la Madonna precorre sempre le nostre richieste…. Le rose gialle alla Grotta erano già fiorite l’11 febbraio e Aquerò ne aveva una su ciascun piede, già dal primo giorno, e molto prima della richiesta del Parroco!

Mi chiedo allora abbiamo bisogno di sogni? La risposta è certamente sì, carissimi Amici, chi vi parla non è un buon politico, non è un buon burocrate; chi vi parla è un semplice F.B. che ha grandi sogni per questa Comunità!

Nella Comunità che sogno, non ci si deve ancora incontrare, solo per discutere di regolamenti, di mozioni, virgola sì, virgola no, che poi così a fatica vengono applicati, ma altrettanto facilmente circumnavigati, specialmente quando si tratta degli Amici, o degli Amici degli Amici…. Tutte cose, che tanto tempo sottraggono, ad altre cose, che forse per noi F.B., dovrebbero essere più importanti, fondamentali, quali ad esempio la preghiera comunitaria, approfondire e in taluni casi conoscere, in altri addirittura scoprire, il Messaggio di Lourdes, e Bernadette… chi???

Bernadette: talvolta perdiamo anche il gusto della strada, di fare strada e cioè di raggiungere la meta dopo il giusto cammino… in cima ad un monte possiamo scegliere di arrivarci in tanti modi, solitamente quello meno comodo è poi quello più bello.  Siamo Scout.

Iil volere diventare F.B., e F.B. Titolari, bruciando ad esempio le tappe, poi ecco sciami di F.B. ma solo sulla carta, fazzolettoni bianchi ingialliti dal tempo e polverosi, appesi ai muri… alla stregua di onorificenze, fazzolettoni a cui non piace essere spolverati soltanto una volta all’anno, per oltrepassare la frontiera di Ventimiglia rigorosamente in uniforme Scout F.B., dimentichi del regolamento che tanto ci fa discutere, della nostra carta di Comunità…. Carta dov’è c’è tutto, non servirebbe altro, regolamentare ancora ed ostinatamente, serve dove c’è disordine, dove manca fiducia, dove mettere i puntini sulle “i” è indispensabile, per non essere fregati, ma non qua, Amici, è questo, ciò che veramente pensiamo di noi e tra di noi?

Forse, ancor prima del regolamento, occorre cambiare il Cuore, altrimenti nessun regolamento potrà mai andare bene, questa è la mozione più urgente. Nella Comunità che sogno, è impossibile pensare che essere Comunità Regionale, possa voler significare che, vedersi una volta all’anno, magari anche frettolosamente, basti e avanzi, … sia sufficiente. Quando si Ama la Comunità quando mi sta a cuore il Fratello che insieme a me ne fa parte, non sono mai troppe le occasioni, se lo vogliamo, non c’è distanza, non c’è attenuante; basta organizzarsi, se non lo facciamo, se non preghiamo insieme, se non abbiamo momenti conviviali insieme, non si crea la Comunità, non vi è affezione, non ci si conosce e apprezza reciprocamente.

Nella Comunità che sogno, non ci si può ancora permettere di fare figli e figliastri, di preferire l’Ualsi, all’Oftal, l’Oftal all’Unitalsi, l’Unitalsi all’OPFB, l’OPFB all’Amami, l’Amami ai Cavalieri di Malta, i Cavalieri all’Hospitalitè NDL etc. etc,. di essere prevenuti gli uni verso gli altri, di guardarci a vicenda con gli occhi del sospetto…, ma sospetto di cosa?

Non è più bella la parola “RISPETTO”?
Ricordiamoci che andiamo a Lourdes, la Santa Vergine non ci ha chiesto con chi e come andare a Lourdes, ma ci ha chiesto di andare….. anzi, di farle la Grazia di andare….. punto!, non c’è altro da dire, non può essere una gara, una competizione o qualcosa di peggio che neppure voglio pronunciare; due sole urgenze ci devono preoccupare: in primis fare quello che ci è stato chiesto da Maria Immacolata; secondo, rispettarci con estrema serietà a vicenda, ripeto, a vicenda, con chi vuole rispondere come noi alla stessa chiamata.

Giovanni Paolo gridava le parole del Vangelo “non abbiate paura, aprite le porte a Cristo

Nella Comunità che sogno, non si può più aspettare. Occorre da subito, immediatamente, dire BASTA, a vecchie ruggini, incomprensioni, a vecchi rancori, momenti vissuti di vita della Comunità indegni della peggiore assemblea di condominio; rapporti umani, anche amichevoli, che sono stati travolti e stravolti, momenti in cui dolosamente abbiamo permesso che la collera prevalesse al dialogo, al confronto e al rispetto reciproco, incapaci di educarci vicendevolmente a tirare fuori il meglio dalle diversità per farne ricchezza (Scout = educatore – educere = tirare fuori), episodi che così tanto prepotentemente, hanno infierito e soprattutto ferito la nostra Comunità; parole pesanti, lacerazioni e divisioni, dimentichi spesso, che sindacalmente, come dice B.P. almeno il 5% di buono c’è in ogni essere umano e che è più, ciò che ci unisce, rispetto a ciò che ci divide ed è da questa certezza che bisogna necessariamente ripartire… che ci deve essere necessariamente il per-dono… la gioia di offrirlo incondizionatamente, la gratitudine nel saperlo accettare… nessuno è maestro, ognuno di noi può cadere nell’errore, di questo alle volte ce ne dimentichiamo e così facendo cadiamo noi stessi nel male

Solo Gesù è la Verità – F.B. carissimi, essere cristiani, vuol dire questo, non può esserci un modello di comodo fatto a nostro uso e consumo; Gesù è morto per noi in Croce, scusando i suoi carnefici, “Padre perdonali perché non sanno cosa fanno” scusare, Amici miei, è molto più che perdonare; Bernadette, divenuta ormai “famosa”, fu avvicinata da una donna, che le chiedeva perdono… era colei che, sicuramente per apparire, nota, all’uscita della S.Messa, le aveva dato pubblicamente il famoso schiaffò, apostrofandola come sgualdrina, quasi un complimento se si pensa che solitamente in Paese, era definita, perdonatemi il termine, ma è verità, “la merdosa”… Bernadette le sorrise, dicendole che non si ricordava… Ecco quello che deve essere il nostro modello!

Mia Nonna, con la saggezza delle persone anziane, mi diceva sempre che le parole non hanno osso ed un buon silenzio, mai nessuno lo ha scritto, forse la Nonna sbagliava, Gesù sì, Lui un buon silenzio lo ha scritto, ricordate, quel dito nella sabbia: nessuno ti ha condannata, neppure io ti condanno, va e non peccare più.

La fiducia! Hai sbagliato, ok, lo sappiamo entrambi, ora però rialzati, riprendi il tuo cammino, se hai bisogno e da solo non riesci, ti aiuto io, io sono sempre al tuo fianco, non avere paura e se non basta ti porto sulle mie spalle.

La Misericordia e la Tenerezza di Dio! E la nostra, dov’è la nostra? Quel dito è nella sabbia e non è puntato verso nessuno.

Tra poco, come F.B., uscendo di qua, mi piacerebbe vedere tutti gli F.B. e, qualcuno in particolare, corrersi incontro, e vedere che si abbracciano, e non che corrono verso le auto per tornare a casa in fretta, presto che è già tardi, non servono grandi discorsi, non servono ore, è questione di sguardi…

Sì, proprio come a Lourdes, quando hai la fortuna di essere solo alla Grotta, anche questo, difficile, ma non impossibile, a TU per TU, avendo la chiara sensazione e consapevole certezza che Qualcuno ti sta guardando: è il momento dell’io con Te, perché ci vogliamo bene; F.B. che hanno l’umiltà di fare il primo passo, se siamo impacciati e non sappiamo come farlo, anche se nel profondo, ne sentiamo il bisogno, ricordiamoci che non servono tante parole, a volte il silenzio può essere più eloquente delle parole stesse, è il Cuore che conta e se veramente e sinceramente ci mettiamo il Cuore, non saremo respinti, ma accolti!

Se ciò accadrà, e Dio lo voglia, vorrà veramente dire che questa Comunità, che tutti noi amiamo, vive nell’unità e non nella frammentarietà ed è veramente luogo di festa e di Perdono.

Quando si preparano eventi come questo che stiamo vivendo, la preoccupazione più grande è: cosa facciamo? Bisogna darsi dei tempi, ci vogliono dei contenuti, gli ospiti ok, ma chi chiamiamo,accontentare tutti, difficile, una cosa piace a uno e non piace a dieci e viceversa, lo so, capita così anche a livello regionale. Domandona: come riempiamo il tempo di questi tre giorni. Come se dovessimo trovare a tutti i costi come far stare più roba all’interno di un’enorme scatolone vuoto, risultato, lo conosciamo.

Ma stiamo insieme! Parliamo, conosciamoci, preghiamo insieme… io voglio sapere di Te, raccontami di Te, della Tua esperienza, arricchiscimi di Te: “mi guardava come una Persona, guarda un’altra Persona

Lascia stare il pettegolezzo, il chiacchiericcio, come direbbe Papa Francesco, non raccontarmi le meschinità altrui, poco contano e magari già le conosco, a volte fanno già compagnia alle mie, allora, cosa c’è da inventarsi, cosa c’è di più bello?

Quanto mi piacerebbe, quanto sarebbe bello, se Loreto 2014, venisse ricordato da tutti noi, come un bel momento della Vita della Comunità, e non solo come, tra virgolette, sterile Assemblea per eleggere l’incaricato, ma momento di Grazia, momento di fratellanza; sarebbe bello, se soffiasse qua su di noi quel, Bernadette in patois lo chiamava “Coup de Ben”, quel bel colpo di vento che fece alzare lo sguardo di Bernadette verso la cavità di Massabielle, quel vento nuovo che non ha mosso le foglie sugli alberi della Prairie de la Ribère, ma che ha mosso e spinto milioni di Persone e anche noi stessi, verso la Grotta; l’Abbè Pomian, confidente di Bernadette, pensò subito al vento della Pentecoste, qualcosa ci dice che ci aveva azzeccato!!

Loreto non è un luogo turistico, è il luogo dell’Incontro, dell’accoglienza, del “SI” incondizionato, senza “se” e senza “ma”, dell’Annuncio “HIC VERBO CARO FACTUM EST” lo abbiamo letto in questa Santa Casa, quasi come se fosse un monito, per ricordarci da dove veniamo e dove dobbiamo essere diretti, questo è il luogo in cui Maria si è fatta Serva, dove è stata Concepita la Speranza dell’umanità, l’Amore, la nostra Speranza, la Pace, queste pietre parlano e ci interpellano, da qui tutto e nato, da qui tutto può rinascere; Io non sono d’accordo, se ti sembra che in comunità F.B. già si preghi troppo, se credi che questo possa allontanare i giovani da noi… lo dico….. io vorrei che qua si pregasse di più, non per allontanare, ma per attirare a noi i giovani, che spesso vogliono cercare Dio e non sanno dove andare, disorientati, da che parte cercarlo; tutto il resto lo possono trovare anche fuori dalla Comunità, e quando vengono da noi devono sapere chiaramente, che qua si prega e liberamente lo scelgono… altrimenti inganniamo loro e noi stessi… non serve fare proselitismo per essere in tanti… noi non siamo un tour operator… ricordiamoci cosa ci ha detto la Santa Vergine alla Grotta nel suo Messaggio: non ci ha forse anche chiesto di pregare? Bernadette conosceva solo il Rosario, e al Cachot mancava tutto, tutto tranne due cose, l’Amore e la Preghiera, non dimentichiamolo; Se ci guardiamo intorno, notiamo due cose: oggi qua, in Pellegrinaggio a Loreto, sembriamo tanti, ma siamo molto pochi, forse un sesto dell’intera Comunità, siamo molto “anta” a partire da chi vi parla, cosa facciamo noi, per rinverdire questa Comunità? Siamo o non siamo Messaggeri come ha chiesto la Santa Vergine a Bernadette e quindi a ciascuno di noi?

Nella Comunità che sogno, essere F.B. non può voler dire privilegio, apparire, avere il posto in prima fila…, fare la foto con il Cardinale, che mi fa sempre tanto sorridere., (ma falla con un Fratello malato la foto!, a casa, nella sua quotidiana e devastante solitudine, la riguarderà per ore, per mesi, e magari anche per un solo istante, ritroverà la serenità che ha respirato a Lourdes e anche Gesù ne sarà più contento), “aprire” noi la Processione, sacrilegio se siamo in fondo a chiuderla, farci le nostre piccole e così tanto meschine santificazioni personali, così inutili agli occhi di Dio, voler essere a “Capo” di questo o quel servizio, a volte soltanto per averne il lustro…

Ma quale Capo! Qua il Capo è Uno soltanto: il Signore, Gesù e Maestro, solo Lui, questa stessa notte potrebbe passare e decidere di riprendersi la nostra Vita,  mai un passo indietro, mai dietro la porta, dimenticarci della nostra storia, dimenticare le nostre pietre miliari, così come le Comunità degli altri Paesi, dimenticarci di lavorare in rete con le Regioni più vicine, per fare poi tutti insieme un’unica rete, dimenticare chi ci ha preceduto e non c’è più, le Persone anziane, sole, malate e dimenticate, pur essendo F.B. membri delle nostre Comunità Regionali.

Pensate, quante ce ne sono! Quanta solitudine, quanto dolore, troppe volte dimenticato, io questo discorso l’ho già fatto a casa mia, in Liguria. Bernadette ci dice: Je n’oublierai pas personne, alla lettera: Io non voglio dimenticare nessuno e non come spesso viene tradotto “non dimenticherò nessuno” quel “IO NON VOGLIO” fa la grande e sostanziale differenza!

Per ultimo, ma non meno importante, anzi l’Incaricato Nazionale, è un semplice F.B. che vuole servire la Comunità e ha tantissimi difetti; un peccatore, per nulla in odore di santità.

Ho detto tutto, ora potrei anche tacere per sempre; quello che avete ascoltato è quello che ho vissuto, quello che ho  imparato in tutti questi lunghi anni, non solo come F.B., ma prima ancora come Barelliere nei Pellegrinaggi  diocesani, e poi come Hospitalier; è quello che ho notato e taciuto sino ad oggi, tutto il bene che ho trovato, la gratitudine di chi ha avuto il dono e il privilegio di stare nella propria vita, ore ed ore, in silenzio, sotto alla Materna protezione della Grotta, ma anche le cose, le parole e le situazioni che mi hanno ferito personalmente e anche quando, non riguardavano direttamente la mia persona; allo stesso modo, chiedo sinceramente ed umilmente perdono a tutti, per le tante volte che posso essere stato io a fare del male, e per tutte le volte che ho deluso qualcuno; sono davvero felice, di avere condiviso con Voi questo momento, una grande opportunità, per farvi sapere come la pensa un semplice F.B. e spero che a qualcosa di buono possa servire; grazie di tutto, e grazie a tutti, anche per la pazienza e per avermi ascoltato; per tutto il resto, per il poco che resta, e soprattutto, per il niente che sono: ECCOMI.

Marco