IL FOULARD BIANCO PELLEGRINO AVVENTUROSO
IL SENSO DELL’ESSERE PELLEGRINO SCOUT L’AVVENTURA DI ESSERE PELLEGRINO A LOURDES – LA PROMESSA F.B.

Carissimi F.B., ora, volevo parlarvi del Foulard .Bianco visto ed inteso come “Pellegrino Avventuroso”.
Vediamo innanzi tutto cosa significano queste due parole:
un pellegrinaggio è un viaggio compiuto per devozione, ricerca spirituale o penitenza, verso un luogo considerato sacro. Quindi il Pellegrino è colui che si mette in viaggio, o meglio per noi Scout, sulla Strada, in moto verso una meta non sempre conosciuta, alla ricerca di un “Qualcosa” o “Qualcuno” più grande. Il pellegrinaggio diventa così un andare finalizzato, un tempo che l’individuo sottrae al proprio quotidiano per immergersi nel sacro. In tempi antichi, il pellegrino era considerato lo straniero, oggi, chi si pone in tale condizione, lo fa esclusivamente per scelta. Infatti, chi parte per un pellegrinaggio, non si trova ad essere uno straniero, ma si fa straniero e di questa nuova condizione, se ne assume le fatiche ed i rischi, sia interiori che materiali, in vista dei vantaggi spirituali che possiamo ricevere, offrendo rischi e sacrifici che grazie alle avventure o occasioni che, strada facendo, sicuramente non dovrebbero mancare.
In che modo?
Con spirito di avventura, caratteristico di noi Scout, affrontando sì il rischio di uscire da noi stessi, per fare scouting, ovvero cercare.

Cercare non solo di trovare esperienze nuove, ma aprendoci agli altri per confrontarci, conoscere, condividere, spezzare insieme lo stesso Pane, per ritrovare noi stessi e Dio.

I rischi materiali, di chi si mette in viaggio, cari F.B., li conosciamo tutti, in quanto, sicuramente a noi tutti è capitato di viverli, anche in viaggi turistici e di svago; ma quali sono invece i rischi interiori che possiamo trovare sul nostro cammino?

Beh, abbastanza semplice, qualsiasi esperienza noi viviamo, non ci lascia quasi mai nella stessa condizione in cui ci trova; ci può soddisfare a pieno o deludere profondamente, ma mai ci lascia indifferenti; un pellegrinaggio, ci mette in condizione di vivere così intensamente il rapporto di Fede con Dio, con il rischio di fare crollare anche le nostre più ferree e consolidate consuetudini, ponendoci in un primo momento numerose domande, le quali ci portano poi a certezze talmente tangibili da indurci alla Conversione, ovvero all’inversione completa di marcia della nostra vita.

Lo Scout che intraprende il cammino F.B. è ormai una persona adulta; donne e uomini della partenza, capaci cioè, secondo l’insegnamento di Baden Powell, di guidare da soli la propria canoa e dargli la giusta rotta; persone che hanno ormai nel proprio bagaglio tutto il metodo educativo che l’esperienza dello scoutismo propone, inoltre, quale Capo Scout, non possono non essere fortemente attratti nel mettere a disposizione del Prossimo la propria Passione Educativa.

Donne e uomini della Partenza, ovvero persone che hanno fatto visceralmente proprio il motto “Estote Parati” quindi pronti a vivere e morire secondo ciò che la nostra Legge ci suggerisce, ponendo perciò il proprio onore, nel meritare fiducia, con lealtà, rendendosi utili e quindi aiutando gli altri in ogni circostanza, con gratuità, in spirito di amicizia e fratellanza, sempre con cortesia, amando e rispettando la natura ed il creato, eh sì, anche obbedendo, nonostante costi a tutti, così tanta fatica, sorridendo e cantando anche nelle difficoltà, che non vuole dire essere superficiali, ma dando il giusto peso ad ogni cosa, lavorando, senza sprecare nulla, in purezza di pensieri, parole ed azioni.

Facile?
Assolutamente no!!

Ma io credo, profondamente, che la Grazia che ho ricevuto, nel conoscere il Dono di Lourdes, mi imponga ancor di più di cercare di compiere e mettere in pratica ogni sforzo umanamente possibile, per cercare di vivere la nostra Legge, quanto meno di provarci, anche quando il peccato che è in me, cerca di allontanarmi.

Già, perché non dimentichiamo che Lourdes, in fondo è anche per i peccatori e quindi “I CARE”, mi sta a cuore, mi calza a pennello in tutta la mia condizione umana.

Se è vero che “dove ha abbondato il peccato, ha sovrabbondato la Grazia”, Lourdes ne è a pieno titolo, la cartina tornasole; la scrittura ci dice: “Perché, dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore”. (Mt. 6, 21)

Noi Scout, carissimi F.B., non siamo certo i migliori, dobbiamo togliercelo dalla mente, uscire da questa sterile convinzione ed esserne consapevoli; è vero, siamo bravini e questo solitamente ci viene riconosciuto e ci fa pure piacere, nella assoluta concretezza, che nessuno ha mai scritto, che bisogna necessariamente essere Scout per compiere un buon Servizio.

Conosco una serie innumerevole di Persone, dinnanzi alle quali devo inchinarmi e togliermi il cappello, in quanto più brave di me, anche se non Scout!

Soprattutto conosco una ragazza, che Scout non la è mai stata, ma solo Dio sa, quanto, anche se inconsapevolmente, ha vissuto il Motto e la Legge Scout: Bernadette Soubirous!

Lei sì che è stata “pronta”, qualcuno potrebbe dire “grazie è una Santa!” già, peccato che Santi si diventa lungo il cammino e non ci si nasce e ti viene riconosciuto quando hai terminato già da tempo, il tuo pellegrinaggio terreno!
Chi più di Lei ha posto il proprio onore nel meritare fiducia, consegnando al mondo intero il Messaggio di Aquerò, con lealtà e nella verità senza mai esagerare o come dice Lei “senza infiorare, a forza di infiorare le cose, si snaturano”, si è resa utile aiutando gli altri, anche quando tutti le dicevano “sei una buona a nulla”, peccato che, fortunatamente, la Madonna, è stata di diverso parere, ma quanto Amore nell’accudire i malati a lei affidati ed alle orfanelle dell’ospizio. Amica di tutti, mai una parola di disappunto verso coloro che la schernivano, od addirittura la schiaffeggiavano, dandole della sgualdrina, a Lei, la Persona più bella che la Bianca Signora, potesse scegliere, per farne la sua Messaggera!
Dio, come dice San Paolo, “ha scelto ciò che è folle nel mondo per confondere i saggi, ha scelto ciò che è debole per confondere i forti”
Ed ancora San Matteo:
“Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a Te”. Bernadette ha sempre obbedito, non ha mai perso il sorriso, con una purezza di pensiero, parola ed azione, così disarmanti da fare commuovere persino il suo Vescovo.
Ecco a cosa deve tendere uno Scout F.B., per essere un pellegrino avventuroso, Bernadette deve esserne il modello; sicuramente Egli è già una Persona che ha fatto dei “quattro punti di B.P.” (formazione del carattere – abilità manuale – salute e forza fisica – servizio al prossimo), gli elementi fondanti per una ormai permanente scelta di vita, cercando di metterli in pratica nella vita quotidiana, maggiormente a Lourdes, luogo privilegiato, in cui riusciamo a sperimentarli in quanto, quel santo luogo, ne offre a pieno la possibilità.

Bisogna anche sapere e conoscere le tecniche, ma attenzione: occorre metterci il Cuore!!

Avventura, sottende certo il coraggio; coraggio di Servire, cioè di intravvedere, sotto le mentite spoglie del malato, del povero, del giovane e dell’emarginato, il volto di Gesù.

Coraggio di vivere questa nostra vita, così com’è e come ci è stata donata, accettandola non passivamente, ma con Amore e Gioia, testimoniando nella Carità, ovvero nell’Amore, ciò in cui crediamo e ciò in cui vogliamo spendere ogni prezioso istante della nostra Vita, cercando quindi di “lasciare questo mondo un po’ migliore di quanto non lo abbiamo trovato”.

Infatti in Dio, non c’è ne passato ne futuro, non c’è che l’attimo presente, vissuto amando. Fratello, Sorella F.B., andiamo!

Corriamo incontro al nostro fratello malato, non dimenticandoci di mostrare il nostro sorriso, amiamolo, da subito e senza condizioni, regaliamogli questa bella foto del nostro cuore. Immaginate per un momento, se al posto di quel corpo così devastato dalla malattia, ci fosse la vostra Mamma: non avreste mille riguardi, mille e più attenzioni, gesti delicati, discreti, che trasudano amore. Troppo spesso quella Persona, diventa una carrozzina da spostare… perde tutta la Sua Umanità e dignità e diventa “una cosa”; ma, sopra quella carrozzina, Fratello e Sorella carissimi, c’è una Vita!

Ricordati sempre di non chiedergli mai cosa gli sia successo nella vita per ridurlo in quella determinata condizione: infatti, quando capirà che per Te, in quel preciso istante, Lui è divenuto la Persona più preziosa ed importante al mondo, sarà Lui ad aprirti spontaneamente il suo Cuore, a parlarti di Lui, della sua Vita, di quando i giorni avevano una diversa cadenza e mai si sarebbe immaginato che potessero giungere, in maniera così repentina i giorni delle lacrime e della prova. Egli ti dirà senza mezzi termini quali sono i suoi problemi, ti renderà profondamente ed intimamente partecipe della sua infermità.

Il Tuo Cuore ti suggerirà poi, quando sarà tempo di congedarti da Lui… fai sempre in modo che quel tempo sia maturo, prima che dalle sue labbra esca la parola Grazie.

Signore Gesù, Tu che sei venuto in questo mondo, per servire e non per essere servito, aiutaci a comprendere, che l’unica strada possibile per giungere a Te, è quella di amare il nostro Prossimo, in maniera esclusiva, come Tu ci ami, in maniera esclusiva, nonostante i nostri limiti, cadute ed infedeltà, facendo in modo che tutte le nostre forze, siano rivolte a questo meraviglioso disegno che Tu hai progettato singolarmente ed unico su ognuno di noi.

Le cancrene, i sondini, le piaghe, le malformazioni e tutte le infermità della carne presenti nei nostri fratelli malati, fa che non siano per noi motivo di ribrezzo, perché un giorno dinnanzi alle mie infermità e al mio peccato, potresti essere Tu a provare ribrezzo nei miei confronti!

Allontanaci da ogni nostra piccola e meschina santificazione personale e tanto terrena, dall’umana e a volte così forte voglia di apparire, di pavoneggiare, di avere falsa modestia, di avere comunque un posto nella prima fila, di essere Capo di qualcosa, di qualche servizio, ma Capo di cosa?

Questa stessa notte, potresti in un soffio, riprenderti e chiedermi di renderti conto della mia vita, qua, l’unico Capo, sei Tu!

Insegnaci Tu, il nostro Re, che si è fatto volutamente il nostro Servo… eheheheh, la Tua Mamma ti ha insegnato bene, anche Lei che non esitò a dire “Ecco sono la Serva del Signore” ed ancora “Ha guardato l’umiltà della sua Serva”, perché vano sarebbe ai tuoi occhi, ogni nostro gesto.
Dalla Tua croce, ci indichi chi è nostra Madre e il nostro fratello, fa in modo che in ogni istante della nostra vita, da Te donata, da ogni nostro gesto, dalle lenzuola scartate anche dai malati, perché ridotte ormai a stracci, diventate per noi il nostro fazzolettone bianco, segno evidente del nostro servizio, salga a Te, costante il nostro grido: “Gesù io ti Amo”.

Chi è fedele a Maria, non può non essere un fedele discepolo di Gesù e, il F.B. è uno scout che ha una fortissima Spiritualità mariana. Ecco allora, che a Lourdes la Santa Vergine ci fa accostare a Gesù, parlandoci di penitenza, per eliminare l’ostacolo che è umanamente in noi: il peccato. Inutile promettere “non lo farò mai più”, quante volte ho già promesso!!! Signore, Tu solo conosci quanto io sia fragile, debole, profondamente umano, colmo di contraddizioni, certo, ho sprazzi di Luce, ma è anche vero che sono pieno di ombre e nonostante il mio buon proposito, sai già che cadrò ancora, ma io amo un Dio che non si scandalizza della mia fragilità; in me, Te Ami a tal punto da non tenere conto della mia meschinità, anzi, come il Padre misericordioso, mi attendi e mi scruti già da lontano e a braccia aperte per accogliermi e sussurrarmi ancora “Amami come sei! Se aspetti di essere Santo per amarmi, potresti non riuscirci mai!

Per mezzo di Bernadette, Tu Immacolata Concezione, dici ai Tuoi figli “non ti prometto di renderti felice in questo mondo, ma nell’altro”.

Forse Santa Madre, ci permettiamo di credere, che l’altro mondo a cui Tu ti riferisci può essere già qua, in mezzo a noi ed è il mondo dell’Amore, che come F.B. siamo chiamati a vivere.

Tu, Figlia del Tuo Figlio, sotto la Croce, hai sperimentato il doppio dolore, quello di Madre e quello di Figlia, ma sotto il peso schiacciante di quella Croce, ci sei rimasta, hai atteso fino in fondo, fino al Suo ultimo grido e respiro, fino alla sua morte, donata per noi.

A caro prezzo, ci ha riscattati, non esiste Amore più grande: questo è l’Amore.

Tu, donna dell’attesa!

Attendere, infinito del verbo Amare.
Amare, voce del verbo morire, che nel tuo dizionario di Madre, significa Amare all’infinito. Vergine del Magnificat, che sei accorsa in aiuto ad Elisabetta, donaci un cuore umile e generoso, per sapere accogliere e servire ogni vita umana; rendici coraggiosi nel difendere la vita, instancabili nel promuoverne l’immenso valore, saggi e appassionati nell’educare i giovani a viverla sino in fondo.

Aiutaci a mantenere forte e viva la nostra passione scout, passione educativa, passione a tirare fuori il meglio da ogni nostro ragazzo, a mantenerci giovani e vivi dentro, anche quando sulla torta di compleanno avremo più cera che crema.

Aiutaci a portare la nostra uniforme con decoro, riconoscendone sempre il valore, rispettandola, evitando il più possibile di trasformarla in un surrogato fatto a nostro uso e consumo.
Ricordaci sempre, di saper ascoltare e, in quanto Scout, saper accettare con gratitudine la correzione fraterna, facendone tesoro.

Infine, come F.B. ricordiamoci di stare sempre un passo indietro e come suggerisce Bernadette, finito il nostro compito, ritornare al nostro posto, come la scopa, che ritorna nell’angolo dietro alla porta.
Se riusciremo a fare questo o meglio “del nostro meglio” e ancor di più, sicuramente avremo corrisposto alla nostra Promessa Scout e Scout Foulard Blanc.

Marco