Carissimi, un gran saluto a tutti gli FB d’Italia e non vi nascondo un po’ d’emozione nello scrivere a tutti per la prima volta.
Le prime parole che mi vengono in mente pensando al nostro mandato da incaricati nazionali al settore sono: visibilità e speranza.
No, no non siamo in campagna elettorale, anzi la Politica per noi è tutta un’altra cosa … Girando un po’ per le regioni FB (a proposito chi non ci ancora invitato?) mi sono resa conto che la nostra Comunità ha una grande forza che è la condivisione di una esperienza tanto importante nella vita delle persone tanto da arrivare a cambiarla e cioè l’esperienza di Lourdes.
Questo ci rende più malleabili e disponibili al dialogo, all’ascolto all’accettazione della diversità: in un mondo in cui ci si interroga sul come educare alla pace, all’armonia delle culture, allo scambio tra generazioni, non possiamo tacere questo nostro prezioso tesoro che in un certo senso la Vergine a Lourdes ci ha svelato.
Vi racconto un aneddoto: una volta, durante un flambeoux, mi tuonavano nella testa alcune parole di Padre Alfredo Feretti, udite la stessa mattina, durante una conferenza per giovani a Lourdes: «che significa per voi “lo sono l’Immacolata Concezione?” se non che Lei è la Concezione cioè la nascita di una Umanità, Immacolata cioè senza peccato?» e parlammo per un po’ sul come Lourdes rappresenta la concreta possibilità di una concezione del mondo immaginato da Dio senza divisioni, senza spaccature.
E per fare questo si ha bisogno di generare una “concezione immacolata” nelle persone che ci sono affianco perché da soli e senza Gesù non possiamo fare nulla.
Bhè, durante quella fiaccolata, quelle parole mi sembrarono più reali: alzai lo sguardo e vidi una moltitudine di persone che se era lì, col cero in mano, credeva che una nuova umanità immacolata, oggi, nel 2003, è ancora possibile…
Tutto questo per dirvi che credo fortemente nel dono che il Signore, attraverso la Vergine di Lourdes, ha voluto farci e la nostra risposta alla Sua chiamata da F.B. non può essere silenziosa né a nostro uso e consumo.
Se allarghiamo le maglie di questo discorso vediamo che molte sono le attività che facciamo in questo senso (quanto consapevolmente me lo dirà ognuno di voi) e penso al rapporto con I’ Agesci e col Masci e ai tanti rapporti con le associazioni di volontariato a livello locale.
Se pensiamo a quale potenziale siamo chiamati, allora benedette siano tutti i cantieri, i workschop, il Treno Scuola e tutte le miriade di attività che le nostre Comunità animano e curano a livello locale.
Rendiamo lode per questo e chiediamo alla Vergine di guidarci su questo cammino.
Cosa è più bello e pregnante che dare ad un ragazzo la concreta visione, attraverso una delle tante attività, di una nuova umanità che lotta per venire fuori? Cosa è meglio di un ragazzo che impara a condividere con un disabile un pezzo della sua strada? E cosa è più pieno nella vita di uno sguardo di un disabile che si sente apprezzato per quello che è, senza veli di pietismo o rassegnazione? Questo intendo per visibilità e speranza. E su questo mi interrogo per il futuro della nostra Comunità.
Quando abbiamo incontrato gli incaricati regionali a Roma, è stato un momento di rilancio davvero interessante. Abbiamo, anche lì, in questa luce, fatto un piccolo flambeaux che mi ha insegnato molto.
Dal progetto del settore per quest’anno e dal piano pastorale del Santuario riceviamo carica e gioia per rendere più visibili sul territorio le nostre Comunità e per dare più speranza a chi viene in contatto con noi, così da divenire “popolo”, noi che eravamo ”folla”. Buona Strada a tutti allora, e avrete sempre un posto nelle mie Ave Maria.
Raffaella