Milano, 26 maggio 1993

Carissimi
Geppino, Don Peppe, Ciro e carissimi partecipanti tutti Foulards Bianchi e Scouts con il Pellegrinaggio Scout Italiano a Lourdes.

Sono profondamente dispiaciuto che difficoltà legate al mio lavoro mi impediscono anche la “minima” partecipazione che avevo cercato di assicurare ad un momento così importante (il cui iter avevo seguito più da presso mesi addietro) e mi costringa ad affi dare alla telematica quanto ho nel cuore ed avrei voluto esprimere a voce e di persona.

Questa presenza a Lourdes è un completamento del servizio di questi anni e da poco concluso – servizio che, pur con tutte le imperfezioni e manchevolezze da parte mia, è stato ed è un grande dono del Signore.
La commossa riconoscenza a Lui e la rinnovata volontà di continuare lungo la Strada che Egli ci traccia trovano un’espressione particolare nell’incontro con Maria. Ella è esempio sommo dell’adesione incon-dizionata e della dedizione totale meditata e fattiva anche senza molte parole al progetto di salvezza e di amore che Dio gioca sull’uomo e con l’uomo.

Nei vari momenti di un’esperienza faticosa, ricca ed articolata come quella del pellegrinaggio si impara a deporre davanti a Lei, la propria esperienza, si impara a contemplare e pregare come Claude:
“Vous regarder, pleurer de bonheur, savoir cela que je suis votre fils, et que vous etes là… ne rien dire, regarder votre visage, laisser le coeur chanter dans son propre langage”; si impara a chiedere al Signore per la costante intercessione di Maria, quanto ci indica la preghiera del Foulard Blanc: il dono parados-sale di quello che a Lui rimane, della sicurezza di “servire per lungo tempo”, anche quando la nostra limitatezza forse non ci farà più tanto osare di chiederlo ancora.

Questo dono lo vediamo, il Signore ce lo dà con grande, crescente abbondanza in questi tempi ed in tutti i campi.

La sofferenza corporea ma anche spirituale che il servizio svolto qui contribuisce ad alleviare è indice della sofferenza del mondo intero; il dimostrare con l’attività concreta di aver accolto quel dono e di portarlo a chi ci è più vicino è già segno di un signifi cativo procedere lungo il cammino di redenzione su cui Maria ci è stimolo e guida.

Per questi motivi credo debbano esprimersi l’apprezzamento e la gratitudine di tutta l’Associazione – anche se la fonte non è più così uffi ciale per l’impegno della Comunità, che rende visibile e signifi cati-vamente testimoniata la capacità del Guidiamo e dello Scoutismo di formare donne e uomini che sanno farsi, con semplice competenza, costruttori e portatori di sollievo, di speranza. Di pace.

L’apprezzamento va alla realizzazione di un sogno che molti amici, alcuni gia tornati alla Casa del Padre, avevano coltivato da tempo e che oggi diventa esperienza possibili e ripetibile, non “riservato dominio” ma concreta opportunità per tutti in questo come in altri contesti. La gratitudine va alla rappresentanza attraverso la Comunità, di tutti noi che facciamo parte dell’Associazione in questa sede ove a vario titolo in tanti passiamo durante l’anno.

E devo infine salutare con gioia la consegna dei Foulards Bianchi a quanti hanno compiuto il cammino non agevole, di preparazione al servizio nella Comunità, nel bianco di questo Foulard, come nel disco Newton, si fondono i colori di tutti i Gruppi Scouts d’Italia, idealmente sventolati a conferma della fraterna condivisione di un impegno e di una Strada che ci auguriamo, reciprocamente, ma che non può che essere su questi presupposti, buoni.

A tutti i partecipanti al Pellegrinaggio un rinnovato grazie, un affettuoso (ed ancora un po’ mesto) saluto ed un fiduciose arrivederci a presto.

Agostino Migone
Capo Scout Agesci