IL SALUTO DEL CAPO SCOUT AI FOULARDS BIANCHI
In occasione del Pellegrinaggio Nazionale a Loreto il Capo Scout d’Italia, Ottavio Losana – anche a nome della Capo Guida – ha portato ai partecipanti il saluto suo personale e dell’Associazione, che di seguito riportiamo integralmente.
”Sono felice di portare il saluto ufficiale dell’Agesci a questo pellegrinaggio, ma sono anche un pochino imbarazzato.
Sì. perché sono andato anche io a Lourdes con i malati, tanti anni fa, ma non ho continuato regolarmente questo servizio: non sono bravo come voi, non sono un Foulard Bianco.
L’Associazione mi ha chiesto in questi ultimi anni un servizio diverso, un servizio più propriamente educativo. In fondo è giusto che sia così, perche; l’educazione è lo scopo dell’Agesci. Per questo esiste la nostra Associazione: non per organizzare pellegrinaggi o assistere gli ammalati, ma per aiutare ragazzi e ragazze a crescere liberi e formarsi un carattere forte, secondo il metodo scout.
Tuttavia l’Agesci guarda i Foulards Bianchicon grande rispetto ed altrettanta simpatia, tanto che recentemente ne ha precisato i rapporti riconoscendoli come un settore di servizio, paragonabile alla protezione civile o alla segreteria dell’obiezione di coscienza.
Se ci domandiamo il perché di questa considerazione possiamo indi viduare almeno due motivi che valorizzano la vostra azione.
Il primo motivo è la validità della vostra testimonianza: voi siete chiamati a testimoniare concretamente la realizzazione di un servizio disinteressato e continuativo a beneficio dei più bisognosi, appunto i malati.
Il servizio è lo scopo più diretto dello scoutismo: è l’etichetta che dovrebbe rimanere indelebilmente appiccicata: a distinguere chi è stato scout. Tutta la nostra progressione personale è finalizzata al servizio; è un cammino dell’egoismo all’altruismo, dalla legge del branco (che ricorda ai lupetti e alle coccinelle di penmsare prima agli altri e poi a se stessi), alle competenze degli esporatori e delle guide (sempre pronti ad aiutare gli altri), fino alla scelta di vita dei rovers e delle scolte (chiamati a servire).
Lo spirito di servizio dovrebbe manifestarsi in ogni circostanza del nostro vivere quotidiano, ma ha bisogno di concretizzarsi in momenti e gesti esemplari.
Voi dovete fornire questo esempio: una scelta di servizio ben degna di chi, nell’Agesci o nel Masci, è e rimane un vero scout.
Ma un altro aspetto della vostra azione merita un’attenta considerazione di chi sì occupa di educazione. Tutti ben sappiamo che l’esperienza del servizio non è solo un punto di arrivo, ma anche uno strumento educativo indispensabile della metodologia della branca R/S.
È molto importante che tutti insieme riusciamo ad allargare e a rendere sempre più incisiva la vostra proposta a livello delle comunità R/S, per mezzo di notizie sulla stampa associativa, per mezzo dei cantieri da voi condotti, per mezzo soprattutto della partecipazione dei giovani ai pellegrinaggi.
Questo non per fare del proselitismo: certo non tutti i rovers e le scolte diventeranno Foulard Bianco, perché le scelte di servizio, per fortuna, sono molte e diversificate; ma tutti potrebbero fare almeno una volta un’esperienza di questo tipo.
Come in ogni occasione di servizio, si accorgerebbero che è molto di più quello che si riceve di quello che si riesce a dare.
È l’esperienza che, con commozione, io rivivo ora di fronte a voi, amici pellegrini.
Sono venuto a portarvi qualcosa, se non altro il saluto dell’Agesci, ma mi accorgo che la vostra testimonianza di fraternità e dedizione mi arricchisce molto più di quanto sia riuscito a darvi io.
Di questo vi ringrazio.
Ottavio Losana
Capo Scout dell’Agesci