Da “CREDO” – 1970

A Mestre nel mese di novembre 1969 si sono radunati gli Scout F.B. della Comunità Internazionale Notre Dame di Lourdes.

È stato un incontro impegnato ed importante, che dimostra, ancora una vol­ta, quale interesse possa suscitare nei giovani il servizio con i malati.

Come concetto di base è stata approfondita l’idea del “servizio come scel­ta e cioé come atto di compromissione” ragion per cui non è concepibile per un F.B. un servizio che lo impegni per una settimana all’anno. Sono così spon­taneamente scaturite delle esigenze e delle idee che elenchiamo:

  1. seguire i malati, specie quelli giovani, durante tutto l’anno;
  2. partecipare attivamente alle inziative degli organi ospedalieri, non solo con spirito critico (di cui abbondiamo), ma di collaborazione onesta ed impe­gnata;
  3. organizzare convegni di malati durante l’anno unitamente al personale ospedaliero; convegni ·che siano di cordialità, di amicizia, di sensibilizzazione, di approfondimento;
  4.  inserimento nelle équipes di animazione delle organizzazioni ospedaliere;
  5. sensibilizzare al servizio degli ammalati le unità dell’ ASCI;
  6. inserirsi nei servizi di pronto soccorso (croce verde, bianca,ecc) delle or­ganizzazioni cittadine e portare altri giovani;
  7. specializzarsi nel servizio degli “handicappati” e presso istituti di mino­rati, sensibilizzando anche in tal senso le unità del noviziato, ecc.;
  8. diventare donatori del sangue;
  9. animare e vitalizzare i giovani facendo loro scoprire la vera Lourdes, quella dei malati e della sofferenza;
  10. creare delle occasioni per l’incontro con i malati sia su un piano umano che spirituale, in modo da offrire loro un afflato di vita normale;
  11. radunare i malati ed il personale, per discutere le sensazioni provate a Lourdes e i problemi che da esse nascono;
  12. partecipare con i malati alle attività dei sani quando é possibile;
  13. presentare, specie ai giovani, una spiritualità sfrondata da forme di cul­to superate.

“Forse sono sogni?” per dirla come Calderon de la Barca: “y si no es sue­no no me despertais”.

Luciano Ferraris
Responsabile Nazionale Foulard Bianchi